Il Pnrr entra finalmente nella sua fase realizzativa. Dai progetti e programmi, si passa ai cantieri.
Tra i soggetti attuatori in “avanscoperta”, pronti cioè a realizzare le grandi opere senza impelagarsi nei gangli soliti della burocrazia e dei percorsi amministrativi e procedurali, c’è Rfi (Rete ferroviaria italiana), braccio operativo del gruppo Ferrovie dello Stato, che entro quest’anno prevede di mettere a gara 19 interventi per 15 miliardi di euro. Di questi, 17 sono finanziate con il Pnrr, due con il Piano nazionale complementare.
Sei miliardi andranno in gara già entro la fine di giugno: il resto, non oltre il 31 dicembre.
Si tratta di grandi opere di enorme valenza strategica: in buona parte al Sud, ma non solo (ci sono ad esempio la Circonvallazione di Trento, l’aeroporto di Venezia, due lotti per il raddoppio della Roma-Pescara).
Ci sono innanzitutto i tre lotti per il completamento della Salerno-Reggio Calabria (7,5 miliardi), i quattro della Palermo-Catania, il potenziamento del lotto prioritario della Potenza-Metaponto, il prolungamento della metropolitana di Salerno. C’è anche il completamento della Ferrandina- Matera, uno dei simboli della mala burocrazia italiana: 23 anni per ottenere le autorizzazioni di Mite e ministero della Cultura (e chissà se non ce ne sarebbero voluti ancora altrettanti, senza la rigida tempistica e il severo cronoprogramma imposto dall’Europa per l’attuazione del Pnrr).
Completato anche il percorso burocratico della Ferrandina-Matera, dopo ben 23 anni.
Le preoccupazioni più rilevanti riguardano i rincari dei prezzi delle materie prime, dal carburante, all’energia ai materiali necessari (come il bitume o l’acciaio). Ministero delle Infrastrutture e Rfi sono intenzionati ad evitare qualsiasi rallentamento: il Governo è pronto ad intervenire con meccanismi compensativi e interventi mirati per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza, qualora dovessero sorgere problematiche imputabili alla grave situazione diplomatica ed economica in cui versa l’Europa intera, per il post pandemia ma anche per la guerra in Ucraina.
Allo stato, stando ai primi rilievi, i rincari ammontano in media a circa il 16%, quindi l’incidenza sui costi considerati a base d’asta non è di poco conto.
Ma Ministero e Rfi puntano a chiudere il cronoprogramma senza intoppi, nonostante gli aumenti.
In gara entro quest’anno anche i due lotti della Romagnano-Praia e il raddoppio della galleria Santomarco: finanziati però dal Piano nazionale complementare e non dal Pnrr.