La pandemia ha aumentato la propensione all’acquisto di polizze assicurative per una Pmi Italiana su tre e per un’azienda straniera su due. I tre motivi principali che hanno spinto la domanda assicurativa in Italia sono la maggior consapevolezza dei rischi (48%), la volontà di evitare ulteriori impatti negativi sull’attività d’impresa (42%) e la maggiore vulnerabilità finanziaria (40%). Allo stesso tempo, il prezzo rimane un aspetto rilevante nella scelta di acquisto delle coperture assicurative. Infatti, per il 38% delle Pmi Italiane è il secondo aspetto più importante nella scelta, dopo la fiducia verso l’intermediario (45%). E’ quanto emerge dallo studio di Deloitte ‘Il futuro delle assicurazioni per le Pmi dopo la pandemia’. La risposta del settore assicurativo alla pandemia, evidenzia inoltre lo studio, è piaciuta alle imprese, le quali hanno aumentato la loro fiducia verso il comparto, che già era alta nel periodo pre-pandemico. Durante la pandemia la fiducia è infatti cresciuta per il 58% delle Pmi Italiane e per il 71% delle imprese straniere. Anche da un punto di vista prospettico, la domanda di servizi aggiuntivi in chiave consulenziale resta confermata per oltre il 90% delle Pmi a livello italiano e internazionale. Tra i rischi percepiti dalle Pmi italiane, quello cyber e quello pandemico sono indicati come i principali aspetti da cui proteggersi, anche a fronte di rischi più ‘tradizionalmente’ noti, come il rischio sistemico, il rischio climatico e quello catastrofale. Percezione a cui, però, non sempre corrisponde una maggiore volontà e capacità di spesa nell’immediato.
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