Sulle 24mila assunzioni previste l’infornata più importante è l’assunzione di 16.500 laureati in legge, economia e commercio e scienze politiche che dovranno formare lo staff del nuovo Ufficio del processo. Avranno la funzione di collaborare allo studio della controversia e della giurisprudenza pertinente, di predisporre le bozze di provvedimenti, di collaborare alla raccolta delle prove. E’ quindi prevista l’assunzione anche di cancellieri con l‘obiettivo finale di velocizzare le sentenze, e soprattutto smaltire i procedimenti arretrati. Si tratterà però di posizioni assunzioni a tempo determinato, la cui durata è limitata al periodo necessario a smaltire, appunto, i procedimenti pendenti. Sempre nell’ambito della giustizia è prevista, grazie ai fondi Pnrr, l’assunzione di 1.600 giovani laureati, 750 diplomati specializzati e 3mila diplomati, con un contratto triennale, che dovranno supportare lo staff amministrativo e tecnico degli uffici giudiziari, ma anche seguire l’attuazione dei progetti e delle riforme del Ministero della Giustizia a livello centrale. È la giustizia civile a essere interessata da questi interventi, ma anche la giustizia amministrativa soffre di lentezze che ingolfano il lavoro della Pubblica Amministrazione, e anche qui vi saranno assunzioni secondo il Pnrr, di 25 funzionari e 90 assistenti informatici, con contratti a tempo di 30 mesi. Che dovranno potenziare gli uffici del processo laddove vi sono i maggiori arretrati , ovvero al Consiglio di Stato, presso il Tar del Lazio, quello della Lombardia, del Veneto, della Campania, della Sicilia. Dovranno servire anche a realizzare quella transizione digitale che in tutti gli ambiti della Pa è vista come necessaria per la sua modernizzazione.
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