“Oggi la fiducia degli imprenditori sulle prospettive economiche è diminuita ma al governo chiedono sono sempre la stessa cosa: di realizzare il pieno potenziale del nostro Paese. Questo vuol dire investire sui gap infrastrutturali, digitali, dimensionali e di capitale intellettuale”.
Nicola Anzivino, partner PwC Italia, Emea Deals Clients & Markets Leader, ha il polso della situazione perché conosce il sentiment di manager e imprenditori italiani in questo momento così delicato. La “piena potenzialità” di cui parla l’analista è a portata di mano a patto che il governo sfrutti la grande opportunità offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), a maggior ragione dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e l’escalation delle tensioni geopolitiche nel cuore dell’Europa. “Sicuramente il Pnrr tra investimenti diretti e leva investimenti privati sarà essenziale per il rilancio strategico del sistema Paese – spiega Anzivino -, ma sarà importante anche stimolare le imprese private italiane a giocare un ruolo proattivo sulla trasformazione digitale, ecologica e competenziale del loro capitale industriale ed umano con progetti e programmi di medio periodo capaci di rilanciare la produttività e la competitività italiana”. Anzivino porta in dote le simulazioni di uno studio di PwC Italia in cui vengono misurati i cinque principali gap che frenano il rilancio del nostro Paese. Il primo è quello legato alle infrastrutture fisiche: “Ci costa oltre 70 miliardi di euroin termini di perdita di export (15% del totale) ed entro il 2030 tutti gli investimenti pubblici e privati collegati al Pnrr ci permetteranno un valore aggiunto cumulato di 288 miliardi per il sistema produttivo privato italiano”.
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