Per i lavori pubblici 2022 ci sono tre miliardi aggiuntivi per far fronte ai rincari dei materiali da costruzione e dell’energia. Poco meno di un miliardo e mezzo andrà per fronteggiare gli aumenti relativi alle opere in corso o aggiudicate, mentre 1,5 miliardi andranno all’aggiornamento dei prezzari per le opere che saranno avviate successivamente al decreto legge sugli aiuti approvato lunedì 2 maggio dal Consiglio dei ministri. I fondi destinati alle opere in corso sono divisi in 700 milioni stanziati per le opere del Pnrr, per le opere del Fondo nazionale complementare al Pnrr e per le opere commissariate, mentre 770 milioni andranno a tutte le altre categorie di opere. In parte si farà fronte con un incremento di 500 milioni del Fondo compensazioni già previsto dai decreti legge precedenti. È questo il punto chiave dell’articolo del decreto legge sugli aiuti messo a punto per garantire maggiore tranquillità allo svolgimento delle opere pubbliche nel corso di quest’anno ed evitare chiusure di cantieri in corso. Ma non è il solo stanziamento in una norma assai complessa (che prende cinque pagine fitte nella bozza circolata il giorno del via libera del Governo al provvedimento). La norma per aggiornare i prezzari prevede lo stesso stanziamento di 1,5 miliardi previsto per il 2022 anche per altri quattro anni, fino al 2026. L’arco di tempo non è casuale, si vuole dare copertura al Pnrr in tutto il periodo di svolgimento (questo ovviamente senza poter prevedere quale sarà l’andamento dei prezzi nei prossimi mesi e anni).
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