Con l’attesa bollinatura da parte della Corte dei Conti al Commissario della Zes Jonica, Floriana Gallucci, entra finalmente nella piena operatività la governance della Zona economica speciale Jonica che ora potrà rapidamente procedere alla realizzazione degli interventi di infrastrutturazione nelle aree Zes di Tito Scalo e Jesce di Matera per 50 milioni di euro. Il presidente Francesco Somma, nel porgere gli auguri di buon lavoro al neo commissario, ha confermato la piena disponibilità di Confindustria Basilicata a ogni utile forma di collaborazione. “Nelle settimane scorse – ha riferito il presidente Somma – abbiamo avuto due occasioni di confronto informale con l’ingegnere Gallucci, in cui abbiamo rappresentato le principali aspettative e le leve ritenute prioritarie dalle imprese per il consolidamento e l’attrazione di nuovi investimenti, registrando ampia convergenza di vedute. Abbiamo anche sollecitato la necessità di concludere l’iter autorizzativo per la piena operatività alla Zona franca doganale di Ferrandina, con l’auspicio che si possa dare slancio anche ad altri progetti ricadenti nelle aree interessante, come quello relativo alla realizzazione dell’hub logistico integrato nell’area della Valbasento con la implementazione di un centro di stoccaggio, frigoconservazione, prima lavorazione e spedizione nel settore ortofrutta, a beneficio sia delle aziende lucane che di quelle pugliesi ubicate sul litorale jonico e in generale nel metapontino”. “Abbiamo apprezzato l’approccio particolarmente operativo del commissario Gallucci che ha assicurato certezza dei tempi, reale semplificazione amministrativa e chiarezza delle procedure come punti qualificanti della governance della Zes Jonica che, a quanto sappiamo, opererà come stazione unica appaltante”. Tra le positive novità emerse nel corso del confronto e successivamente confermate dal decreto “PNRR 2”, anche la possibilità di riperimetrazione di alcune aree ricadenti nella parte lucana della Zes Jonica in modo da risolvere i problemi che si erano verificati nei casi di aree che ricadono a ridosso di zone industriali e sono classificate come agricole o di capannoni industriali che ricadono per metà in area Zes e metà in area non Zes. “Consideriamo la disponibilità all’ascolto dimostrato dal commissario – ha concluso il presidente – un ottimo indicatore circa la volontà di entrare nel merito dei problemi e fare in modo che la Zona economica possa tradursi concretamente in vantaggi reali per le imprese e la competitività dei territori”.
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