L’attuazione del Pnrr per l’Italia è “essenziale”. Il Paese deve “limitare la crescita della spesa corrente” per una “riduzione credibile e graduale del debito” e “espandere gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale” ma anche, sul fisco, rivedere “le aliquote marginali e allineando i valori catastali ai valori di mercato”. Sono le raccomandazioni in arrivo domani dalla Commissione Ue anticipate da La Repubblica.”La pressione fiscale italiana sul lavoro – scrive l’Ue – è elevata” con aliquote marginali Irpef discontinue: mentre il “cuneo fiscale sul lavoro rimane alto”, altre fonti d’entrata sono “sottoutilizzate”. La Commissione – afferma La Repubblica – parte infatti dal presupposto che sono stati compiuti “progressi” per quanto riguarda i diritti sociali, in “materia di occupazione”, “riduzione della povertà” e negli “obiettivi di sviluppo sostenibile”. Le “pagelle” con le varie promozioni e bocciature sono in qualche modo orientate da una decisione ormai formalizzata: il Patto di Stabilità resterà sospeso anche il prossimo anno. “L’accresciuta incertezza e i forti rischi al ribasso per le prospettive economiche nel contesto della guerra in Europa, gli aumenti senza precedenti dei prezzi dell’energia e le continue perturbazioni della catena di approvvigionamento – si legge nel documento – giustificano l’estensione della clausola di salvaguardia”. Perché in questa fase di difficoltà determinata dalla guerra in Ucraina è indispensabile in tutta l’Unione “ampliare gli investimenti pubblici per la transizione verde e digitale e la sicurezza energetica, e sostenere il potere d’acquisto delle famiglie più vulnerabili in modo da attutire l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia e contribuire a limitare le pressioni inflazionistiche attraverso misure mirate e temporanee”. Per l’Italia le principali “vulnerabilità” riguardano, appunto, il debito pubblico e la debole crescita. Che devono comunque essere messe sotto controllo con “politiche volte a raggiungere posizioni di bilancio prudenti a medio termine e garantire la sostenibilità del debito”. La Commissione dà atto al governo italiano che nel 2021 le misure assunte sono state “in linea” con le precedenti raccomandazioni e le previsioni del governo per i prossimi due anni sono sostanzialmente collimanti. Ora in presenza di una insufficiente riduzione della spesa corrente, serve concentrarsi sul Pnrr che potrebbe aumentare il Pil italiano dello 0,9 per cento rispetto allo scorso anno. “La piena attuazione del piano in linea con le tappe e gli obiettivi, aiuterà l’Italia a riprendersi rapidamente dalla ricadute della crisi Covid”, scrive la Commissione. Certo questo dipende “dall’eliminazione delle strozzature che bloccano gli investimenti” per la transizione verde e digitale ma anche dalla revisione del sistema delle tasse. Un tema sul quale oltre a sottolineare che il cuneo fiscale sul lavoro rimane alto si punta l’indice anche su uno dei terreni di scontro tra i partiti che sostengono il governo Draghi: il catasto. “I valori catastali – scrive la commissione Ue – sono in gran parte obsoleti” e le tasse sull’energia non promuovono “sufficientemente la transizione verso tecnologie più pulite”.
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