“I negoziati vanno avanti a ritmo serrato rispetto a richieste che sono state giudicate talvolta irricevibili, talvolta negoziabili. Il contratto tra governo e Mittal verrà prorogato, in alcune parti ci saranno delle modifiche rese necessarie dalle nuove circostanze, ma l’impianto è quello”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, dopo aver incontrato a Genova una delegazione di sindacalisti dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano.
“La salita di Invitalia al 60% – ha aggiunto il ministro – è una delle questioni che abbiamo giudicato irrinunciabili. Naturalmente bisogna definire il quadro sia in termini ambientali che giuridici e su questo, per la nota separazione dei poteri, non ci può fare nulla lo Stato”.“Ho spiegato ai sindacati in una discussione molto cordiale – ha sottolineato Giorgetti – quello che stiamo facendo senza fare strombazzate inutili. Credo che già la prossima settimana possano essere definite le modalità con cui prosegue l’attività di Acciaierie d’Italia. Il governo italiano ritiene strategica la siderurgia nazionale per cui servono investimenti e serve aumentare la produzione dell’acciaio in Italia”.“Sugli impianti di Taranto – ha concluso il ministro – purtroppo c’è una situazione giudiziaria assai complessa, per cui la magistratura ha decretato la confisca. Si attendono ancora le motivazioni di questo provvedimento, per cui qualsiasi socio privato prima di investire vuole capire se investe in realtà che poi vengono confiscate dallo Stato”.
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