Promuovere il patrimonio naturalistico e archeologico nelle grotte della Regione Adriatica (ADRION) per implementare l’offerta turistica ed estenderla ai mesi autunnali e primaverili, con l’adozione di una Carta delle Grotte e la creazione di un marchio internazionale. E’ l’obiettivo del Progetto Adriaticaves, animato da enti pubblici e società private di sei Paesi europei che il 14 giugno prossimo si incontreranno a Sulmona (L’Aquila) proprio per firmare la Carta. Ed è in vista di questo appuntamento che l’Abbazia di Santo Spirito al Morrone, sede operativa del Parco Nazionale della Maiella – Lead Partner di Adriaticaves – ha ospitato il workshop “Il turismo speleologico e il Progetto Adriaticaves – La carta delle grotte come mezzo di gestione sostenibile degli ambienti ipogei nel territorio del Parco della Maiella”: lo spunto per parlare della “Carta” come accordo per garantire l’uso turistico sostenibile delle grotte visitabili e il rispetto per il patrimonio storico-culturale connesso agli ambienti ipogei. Il progetto, ha spiegato il direttore del Parco Luciano Di Martino, mira alla creazione di una rete di grotte turistiche, nonché alla protezione di quelle non aperte al pubblico, minacciate dai cambiamenti climatici e da interferenze di origine antropica, vedi discariche illegali, estrazione di materiali, visite non controllate. Il Progetto “Adriaticaves” nasce dal “Programma Interreg V-B Transnazionale del Programma Adriatico-Ionico 2014-2020” ed è finalizzato alla gestione sostenibile e alla promozione del turismo nei siti ipogei ad elevata valenza naturale, storico-archeologica e culturale. Interessa le grotte dell’area adriatico-ionica e prevede una partnership paneuropea costituita da: Parco Nazionale della Maiella, Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità della Regione Emilia Romagna, Consiglio regionale di Shkodra (Albania), Ente Cantonale di gestione delle Aree Protette (Bosnia Erzegovina), città di Cacak (Serbia), Parco Naturale di Velebit (Croazia), Società Lipa Cave ltd (Montenegro). Hanno partecipato all’incontro di Sulmona i sindaci di Lama dei Peligni e di Taranta Peligna (Chieti) per la Grotta del Cavallone, il sindaco di Sante Marie (L’Aquila) per la Grotta della Luppa, l’amministrazione di Bolognano (Pescara) per la Grotta Scura, tra le associazioni la Federazione Speleologica abruzzese, il Gruppo Speleologico Aquilano, il Graim, gruppo di ricerca di archeologia industriale della Maiella. Al centro della tavola rotonda, cui ha preso, accanto al direttore, la vicepresidente del Parco, nonchè sindaco di Lama dei Peligni, Tiziana di Renzo, le figure di guida di grotta turistica e guida speleologica. “Una guida di grotta turistica – ha spiegato Di Martino – fornisce informazioni riguardo ecologia della grotta, caratteristiche geologiche, formazioni ipogee, peculiarità storiche e/o archeologiche. Oltre a buone capacità di comunicazione, dovrebbe possedere nozioni di base sulle misure di sicurezza sui percorsi artificiali in ambienti relativamente sicuri (con presenza di recinzioni e luci fisse). Una guida speleologica – ha aggiunto Di Martino – dovrebbe avere lo stesso background, ma è una figura più specializzata, in grado di condurre turisti al di fuori dei tracciati artificiali a esplorare tesori difficili da raggiungere. Dovrebbe essere quindi uno speleologo esperto in grado di combinare una buona conoscenza dell’habitat ipogeo con abilità tecniche”. Le grotte di progetto sono state oggetto di monitoraggio biologico, faunistico e dei principali parametri chimico-fisici (temperatura, anidride carbonica); sono stati implementati i sentieri di accesso e installati cancelli idonei a evitare ingressi incontrollati consentendo, parallelamente, il transito della fauna di grotta.
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