“Con i soldi per comprare un carro armato si possono acquistare 100 trattori – compresi aratro, fresa e pompa per irrigare – e lavorare 10mila ettari di terra. Così si può produrre cibo per circa 50mila persone. Il tutto mentre nel mondo si registrano 2.072.014 di ettari di foresta distrutta dal primo gennaio al 26 maggio scorso e, nello stesso periodo, si contano 2.789.546 ettari di erosione di terra coltivabile”. Carmine Nardone, presidente di Futuridea, coglie l’occasione della presentazione del suo libro ‘Bene Primario-Ritorno alla terra e possibile evoluzione sostenibile dei sistemi agricoli e alimentari’, svoltasi a Napoli nella Fondazione Mediterraneo presieduta da Michele Capasso, per evidenziare dati drammatici citando fonti di enti e istituzioni internazionali. Alla presentazione del volume nel corso di un incontro sul tema ‘Terra. Non guerra’ – con il coordinamento del giornalista Angelo Cerulo – sono intervenuti Francesco Saverio Coppola, coordinatore Aim, Nando Morra, giornalista, Massimo Pica Ciamarra, architetto, Tammaro Chiacchio, giurista, Gianfranco Nappi, direttore di InfinitiMondi, oltre a Capasso. “Le condizioni per affermare una svolta verso la produzione di cibo sostenibile sono imprescindibili da una nuova visione politica – afferma Nardone – come l’assunzione della sostenibilità come nuovo orizzonte riformista capace di imporre delle barriere invalicabili al capitalismo tali da confinarlo al reddito che la natura può dare senza intaccare le risorse non riproducibili”. Secondo l’ex parlamentare ed ex presidente della Provincia di Benevento, occorre considerare l’acqua, la terra e l’aria patrimonio inalienabile dell’umanità garantito per le future generazioni da fare evolvere in diritti costituzionali e universali. Occorre anche “una patrimoniale mondiale di scopo da finalizzare alla lotta alle povertà ed alla tutela ambientale e di contrasto ai danni prodotti dai cambiamenti climatici, senza passare attraverso i bilanci pubblici degli Stati imponendo il costo a chi produce disuguaglianze”. Insomma, sono necessari più diritti universali compreso quello del cibo e lotta alle disuguaglianze”. Tecnicamente oggi è possibile guardare al futuro con maggiore fiducia per la crescente offerta di nuove tecnologie orientate ad una maggiore sostenibilità come le tecniche di miglioramento genetico vegetale. Evidenzia Nardone: “Il terreno agrario è sempre più tutelabile (agricoltura di precisione) e la produzione di cibo da coltivazioni in ambiente confinato è sempre più sostenibile (eco-serre, colture idroponiche e aeroponiche, agro-housing, ecc)”. Ma in questo contesto occorre “una Costituzione degli Stati Uniti del Mondo” perché “ci sono emergenze e catastrofi globali non più affrontabili alzando muri su scala nazionale” rileva Nardone. E Michele Capasso aggiunge: “Dobbiamo realizzare e far andare avanti la Carta Costituzionale dei diritti del mondo, far vivere gli Stati Uniti del Mondo (Sum). La Fondazione Mediterraneo continua a essere lo strumento attuativo degli Stati Uniti del Mondo, organismo costituito nel 1989 da un’intuizione di Gustavo Rol”. “Questa sede diventerà sede Sum. Finora 134 Stati hanno aderito con il varo della Carta Costiutuente, a fine luglio saranno 140. Le linee guida sono: conversione ecologica, ambienti di vita, i futuri, pandemie, salvaguardia del creato e ritorno alla terra”.
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