Subito il Festival di Spoleto, poi i grandi festival italiani da Ravello a Taormina e Macerata, la tournée in Germania ad agosto, a metà settembre Milano e a Torino per il Festival MiTo e, infine, il concerto a Bratislava il 1 ottobre. Un’estate fitta di appuntamenti, ben 18, attende l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che torna in grande stile con il suo direttore musicale Antonio Pappano e con altri maestri illustri sul podio a incontrare il pubblico all’aperto. Il Coro, istruito da Piero Monti, sarà protagonista il 24 giugno della serata inaugurale del Festival dei due Mondi insieme la Budapest Festival Orchestra diretta da Iván Fischer nella prima esecuzione europea dell’oratorio di Philip Glass The passion of Ramakrishna che racconta la vita e gli insegnamenti del guru indiano morto nel 1886. Il 2 luglio a dirigere l’Orchestra, al suo secondo dei cinque anni di residenza artistica a Spoleto, sarà Barbara Hannigan, nel ruolo anche di soprano per interpretare Elle, unica protagonista di La voix humaine di Poulenc, tragedia lirica in un atto composta nel 1958, che proporrà anche le Metamorphosen di Richard Strauss per 23 archi solisti. L’orchestra con Pappano chiuderà il 10 luglio con il concerto finale in Piazza Duomo, con un programma di musica americana: Barbara Hannigan sarà la voce solista di Knoxville: Summer of 1915 di Samuel Barber, dal romanzo di James Agee ‘A Death in the Family’, mentre la seconda parte sarà dedicata alla Terza Sinfonia di Aaron Copland. Il Coro sarà in scena in luglio a Roma anche all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, il 15 con i Carmina Burana di Carl Orff e il 21 su autori russi con l’Orchestra Nazionale dei Conservatori e la Banda dei carabinieri. “Spoleto è una bella sfida e un grande divertimento. Siamo orgogliosi”, ha detto il sovrintendente Michele dall’Ongaro definendo “una festa” il concerto da camera che Pappano e Hannigan terranno la mattina del 10 luglio con il primo clarinetto Alessandro Carbonare al Teatro Caio Melisso. “La reputazione di un’orchestra – ha aggiunto – si costruisce appunto con un direttore principale e noi abbiamo Pappano che da 18 anni le ha dato una crescita esponenziale, tanta musica da camera, le tournée, i dischi (con Pappano siamo arrivati a 32), i concorsi e i concerti con i grandi direttori”. Il 15, 21 e 23 luglio l’Orchestra ha in programma un concerto al Teatro Greco di Taormina, il debutto allo Sferisterio di Macerata e lo spettacolo a Villa Rufolo di Ravello, tutti con il maestro sudcoreano Myung-Whun Chung, ospite abituale di Santa Cecilia della quale è stato direttore principale dal 1997 al 2005, per proporre le sinfonie n. 6 e n. 7 di Beethoven. Gli appuntamenti riprenderanno il 27 agosto, alla Oper Bonn, con la prima esecuzione tedesca di Repression, il brano del compositore Yikeshan Abudushalamu vincitore del Concorso Berio 2019 promosso dall’Accademia Nazionale, e il 28 a Lucerna con la Sinfonia dell’Italiana in Algeri di Rossini. Il 4 settembre, sempre con Pappano, sarà la volta della Elbphilharmonie di Amburgo e il 5 della Philharmonie di Berlino, la “casa” dei Berliner, per un programma che prevede anche il Concerto per pianoforte, coro maschile e orchestra del compositore italo-tedesco Ferruccio Busoni di rara esecuzione che vedrà al pianoforte Igor Levit. Ultimo appuntamento il 1 ottobre a Bratislava, con il direttore Juraj Valčuha. “Nella prima fase della ripresa dei concerti dopo la pandemia abbiamo avuto un calo di spettatori del 25 per cento – ha concluso Dall’Ongaro – ma ora il pubblico è tornato a riempire la nostra grande sala, gli abbonamenti stanno andando bene e abbiamo avuto tanti giovani negli ultimi concerti”.
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