Prenderanno il via sabato 2 luglio in tutte le regioni italiane i saldi estivi, a eccezione della Sicilia dove l’avvio è previsto per domani. Dovranno aspettare il 15 luglio, invece, i cittadini della Provincia autonoma di Bolzano. Un rito che assume un valore ancora più importante visto che le famiglie si trovano a fronteggiare l’aumento dell’inflazione e una riduzione del proprio potere d’acquisto. Commercianti e consumatori hanno fatto ciascuno le proprie stime e in media una famiglia spenderà tra i 150 e i 270 euro per acquistare prodotti in saldo. Secondo Confcommercio il valore complessivo del giro d’affari si attesterà a 3,1 miliardi e ogni famiglia spenderà 202 euro, 88 euro pro-capite. “Una stima in leggero aumento rispetto allo scorso anno – valuta il presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni – e corrispondono al ritorno del turismo nazionale ed internazionale, soprattutto sulle coste e nelle città d’arte”. L’appuntamento con i saldi estivi “quest’anno coglie le famiglie in una situazione di forte difficoltà”, afferma invece l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori che nell’indagine sugli acquisti nelle città di Roma, Milano e Napoli stima che “secondo le intenzioni il 37,4% delle famiglie è propenso ad acquistare a saldo, con una spesa media di 149 euro a famiglia”. Poco distanti le stime del Codacons, che indica una spesa media di 165 euro a famiglia, mettendo al contempo in guardia sul periodo di incertezza scaturito dal caro-bollette e dall’emergenza prezzi. L’associazione dei consumatori sostiene che le vendite rimarranno al di sotto dei valori pre-Covid, prendendo ad esempio il dato del 2019, quando il giro d’affari dei saldi estivi superò i 3,5 miliardi di euro. A far sperare in un buon andamento delle vendite sono i numeri di uno studio elaborato da Confimprese ed EY, che rileva come siano tornati a crescere i consumi in Italia: +6,2% a maggio 2022 rispetto allo stesso periodo del 2019. A spingere l’aumento è il settore dell’abbigliamento e degli accessori, che fa segnare un incremento del +12,6%; segue la ristorazione in crescita dell’1,5%, mentre in negativo resta il retail non food, che chiude maggio a -5%. Numeri però che, a una analisi più approfondita, restituiscono un quadro diverso: restano infatti in negativo i dati dei consumi nei primi cinque mesi dell’anno, con il totale mercato in calo dell’11,1% e il record negativo proprio per i settori abbigliamento e accessori, che segnano un -19%. Secondo Confimprese ed EY lo scontrino medio per i saldi estivi sarà di 268 euro a famiglia, con l’80% che indirizzerà gli acquisti nel settore dell’abbigliamento-accessori, il 35,2% in prodotti beauty, igiene e cura della persona, mentre al terzo posto, con il 32% di preferenze, si attestano i prodotti per la casa e l’arredo. Secondo la presidente di Fismo Confesercenti per la provincia di Genova, Francesca Recine, il 2 luglio è una data di “inizio troppo anticipato”, in un momento di forte ripresa degli affari trascinati anche dal turismo. “Se il settore turistico – spiega Recine – alza i prezzi in alta stagione, quando maggiore è la richiesta di pernottamenti, perché quello della moda e dell’abbigliamento li deve addirittura abbassare? Un controsenso che denunciamo da tempo”.
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