E’ un Daniele Franco piuttosto ottimista quello che interviene all’assemblea dell’Abi davanti ai banchieri italiani e al governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Il ministro dell’economia riconosce i grandi rischi che gravano sul quadro macroeconomico, l’estrema volatilita’ dei mercati, il peso dell’inflazione su famiglie e imprese, ma invita a non cedere al pessimismo, a impegnarsi fino in fondo come governo, come imprese e come parti sociali, perche’ in questo modo “la crescita non si arrestera’”. Segnali “di fermento” del resto ci sono e i numeri lo dimostrano: nel secondo trimestre la produzione industriale e’ aumentata, secondo le stime del Mef, del 2%, tanto da far crescere il Pil in modo “robusto”. Per questo la crescita acquisita per il 2022, quella che si otterrebbe se nei trimestri successivi il Pil rimanesse invariato, e’ ora oltre il 3%, superiore al 2,6% stimato dall’Istat alla luce dei soli dati dei primi tre mesi. Decisamente piu’ pragmatico il ministro si e’ invece dimostrato nei confronti di un’altra delle questioni ancora sulla bocca di moltissimi italiani: sul Superbonus al 110% la priorita’ e’ la lotta alle frodi e per questo sara’ istituita un’apposita cabina di regia al Mef, a cui parteciperanno anche altri ministeri, Gdf e Agenzia delle Entrate, con l’obiettivo di recuperare le somme incassate in modo illecito. Una mossa a cui plaude il Movimento 5Stelle che pero’ approfitta immediatamente per rilanciare: “diamo per scontato – affermano i deputati delle Commissioni economiche – che le somme recuperate delle operazioni fraudolente siano destinate a ristorare i soggetti frodati e a coprire i costi per una proroga del Superbonus”. Un punto su cui pero’ il Mef e’ sembrato finora inamovibile. Per il resto, sul nodo delle cessioni dei crediti, il Parlamento e’ intervenuto, con parere favorevole del governo, nell’iter di conversione del dl Aiuti per ampliare la platea di possibili cessionari, ha ricordato Franco. La norma dovrebbe bastare, secondo il ministro, ad “agevolare le banche nell’attivita’ di cessione dei crediti gia’ acquisiti” e per “accelerare quindi gli acquisti di nuovi crediti”. Nessun accenno invece alla nuova questione su cui i partiti si stanno concentrando negli ultim giorni, ovvero la responsabilita’ in solido proprio delle banche. L’appello di Franco e’ affinche’ gli istituti di credito facciano la loro parte per sostenere imprese e famiglie, senza nessun altro riferimento: “dovete tutti contribuire a creare un Paese dinamico e competitivo”, ha detto esplicitamente. Il governo ha comunque ben presente tutte le difficolta’ che si sono abbattute sugli italiani con il caro-energia e, a valanga, con i rincari generalizzati dei prezzi. Per questo sta pensando a nuovi aiuti, questa volta pero’ piu’ “selettivi”, “calibrati sulle condizioni economiche delle famiglie”. Come annunciato da Mario Draghi, un nuovo decreto potrebbe dunque arrivare gia’ questo mese, con l’obiettivo di intervenire poi in modo significativo sul cuneo fiscale con la legge di bilancio in autunno. “Accrescere il tasso di occupazione che e’ particolarmente basso, guardando ai giovani, alle donne e al Mezzogiorno” e’ fondamentale per evitare di rendere concreti i rischi al ribasso, ha spiegato Franco. E in questo senso “la riduzione del cuneo e’ prioritaria”.
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