di Giovanni Gioioso
A Marsico Nuovo in contrada Capo d’Acqua, per iniziativa della Cia-Agricoltori Val d’Agri e Slow Food Val d’Agri, si è ripetuta la “Festa della trebbiatura e dei grani antichi”. Quella della trebbiatura è una festa che affonda le sue radici nella storia, l’appuntamento che più di ogni altro segna la stagione estiva rievocando le tradizioni, i mestieri e i sapori di una volta. La rievocazione storica della mietitura e della trebbiatura si è svolta con gli strumenti e utensili più antichi e con quelli moderni. Un viaggio nel tempo alla riscoperta di una tradizione millenaria che la civiltà della macchine ha fatto scomparire liberando gli uomini dal lavoro manuale e allo stesso tempo allontanandoli per sempre dal quel senso di comunità che occasioni come la mietitura o la vendemmia riuscivano a far emergere. Dunque un momento molto atteso da tutta la comunità e che ha previsto tante attività pensate per celebrare e far conoscere agli adulti e ai bambini il mondo contadino e le sue tradizioni. Durante la festa è stato organizzato un laboratorio specifico per i bambini ai quali trasmettere la “memoria della fattoria”. “Celebrare le tradizioni e i prodotti della terra – sottolinea Giovanna Perruolo, direttrice Cia Potenza – risponde a molti obiettivi. In primo luogo la valorizzazione della nostra identità. Qualcosa che siamo abituati a dare per scontato ma che invece va difeso ogni giorno, soprattutto in tempi come questi, quando contro le tipicità locali è in atto un attacco senza precedenti da parte di potenti lobby sovranazionali specie sul grano e i cereali. Noi non permetteremo che l’immensa ricchezza creata dalla diversità dei nostri territori venga sacrificata agli interessi economici di qualche multinazionale: continueremo a lottare, anche attraverso questi appuntamenti, per proteggere e mantenere vive le nostre tradizioni e i nostri prodotti tipici come stiamo facendo con la strenua difesa del grano lucano e italiano”.