di Giovanni Gioioso
Messi alle spalle i festeggiamenti per la netta vittoria alle Regionali, per il campo larghissimo del centrodestra lucano c’è ora la prova di trovare il giusto equilibrio per la formazione della nuova Giunta. Con i giornalisti, il riconfermato governatore Vito Bardi (Forza Italia) chiede tempo (“Datemi almeno 48 ore e poi comincerò le interlocuzioni con tutti”) ma è chiaro che le diplomazie sono già al lavoro per compiere le giuste mosse per una prima volta con una coalizione così ampia che potrebbe essere un “esempio” anche per altri. Da una parte ci sono i tre partiti della tradizionale alleanza (in ordine di consensi, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega) e dall’altra Azione e Italia Viva, decisivi per il +14% sul centrosinistra. Cinque forze politiche per sei posti: i cinque assessorati (almeno uno dei quali deve essere assegnato a una donna) e la presidenza del Consiglio regionale. La soluzione più scontata pare essere quella che prevede l’assegnazione di due posti a Fratelli d’Italia (forte della leadership nella coalizione con il 17,3%) e uno ciascuno per Forza Italia (che con il 13% potrebbe aspirare anche a due, ma è il partito del presidente Bardi e quindi, per mantenere la coalizione unita, si “accontenterebbe”), Lega (7,8%), Azione (7,5%) e Italia Viva (decisiva per il 7% della lista civica Orgoglio lucano). Come sempre accade nelle amministrative, non può essere però solo una questione di partiti e di numeri. Bisognerà fare i conti anche con le aspirazioni personali degli eletti a suon di voti, ma, sicuramente, sarà necesssario tenere in considerazione pure come trovare spazio a chi, invece, per qualche manciata di preferenze, non ce l’ha fatta ad entrare in Consiglio, almeno per ora. Infatti, la legge regionale lucana prevede una particolarità: nel caso un consigliere venga chiamato a svolgere le funzioni di assessore, il suo posto nell’Assemblea di viale Verrastro viene preso “temporaneamente” dal primo dei non eletti del partito nella circoscrizione (in Basilicata sono due, come le province, Potenza e Matera). Nella legislatura appena conclusasi, ci sono stati alcuni “supplenti” in carica per tutti e cinque gli anni. Un elemento questo che potrebbe condurre già all’identikit dei primi papabili per la Giunta: in particolare si fanno i nomi di Pasquale Pepe (ex senatore, primo eletto della Lega in provincia di Potenza) che lascerebbe il posto in Consiglio a Francesco Fanelli. E poi quello di Maddalena Fazzari (FdI), unica donna eletta dalla maggioranza di centrodestra, al cui posto entrerebbe Alessandro Galella. Fanelli è stato negli ultimi cinque anni assessore (prima all’Agricoltura e poi alla Sanità) e vicepresidente di Bardi; Galella negli ultimi due è stato assessore alle Attività produttive, prima, e all’Agricoltura, poi. In pole position per la riconferma come assessori Cosimo Latronico (FdI) e Michele Casino (FI), entrambi eletti per la provincia di Matera. Ma per Fratelli d’Italia ci potrebbe essere anche Carmine Cicala (primo eletto nel Potentino, reduce da cinque anni come presidente del Consiglio) che ha esplicitamente chiesto un posto in Giunta. Per il centro della coalizione, fari puntati su Mario Polese (Iv), alla terza legislatura, e sull’ex governatore (con il Pd) Marcello Pittella (Azione): molti osservatori della politica lucana si dicono certi che uno dei due sarà il nuovo presidente del Consiglio regionale, forse più Polese, con Pittella che punterebbe a un assessorato di peso (Sanità). Un altro aspetto determinante riguarda le Comunali di Potenza dell’8 e del 9 giugno: il centrodestra ha deciso di ricandidare l’uscente Mario Guarente (Lega).