di Giovanni Gioioso
Consigliere un aggettivo per definire questi ultimi 5 anni?
“Intensi, senza ombra di dubbio. E’ stato sicuramente un quinquennio intenso. La pandemia durante la prima fase ha fortemente limitato l’azione amministrativa ed ha posto delle situazioni emergenziali da fronteggiare, ma gli uffici regionali non si sono mai fermati. L’assise e le commissioni seppur da remoto hanno proseguito le proprie attività, la politica ha saputo rispondere adattandosi alle esigenze sopraggiunte e portando comunque a compimento una serie di iniziative senza alcun precedente”
Un momento che reputa particolarmente significativo?
“Era il 13 agosto di due anni fa ed il Consiglio regionale in seduta straordinaria varava il Bonus gas non senza un duro dibattito in aula con le opposizioni. C’erano grandissime aspettative e nonostante il periodo feriale, tanti cittadini ed un folto numero di giornalisti hanno seguito i lavori del nostro parlamentino”
Un aggettivo per descrivere il presidente Vito Bardi?
“Istituzionale. Il presidente Bardi oltre ad aver dato prova delle proprie capacità è una persona garbata che ha sempre elegantemente dialogato con i governi nazionali che si sono succeduti in questi anni a prescindere dal colore politico, ha sempre manifestato rispetto delle istituzioni a partire da quella che rappresenta. Penso al teatrino portato in scena dal presidente De Luca nelle scorse settimane nei confronti del premier Meloni, penso alle recenti gravissime affermazioni del presidente Emiliano e non posso che apprezzare Bardi, del resto la sua storia personale parla chiaro: è un uomo di Stato”
Cosa lascia questo centrodestra?
“Consapevolezza dei propri mezzi. Nel corso delle ultime elezioni regionali è stata scalfita una fortezza del centrosinistra, il così detto partito regione che amministrava da decenni non solo la Regione Basilicata ma anche numerosi ed importanti comuni. Il vento a poco a poco è cambiato. La sfida odierna è quella di consolidare un cambiamento ormai intrapreso e in questo percorso è prioritario il ruolo di Fratelli d’Italia che si presenta in salute e con la voglia di fare bene”
Ma si può anche vincere per demeriti altrui, giusto consigliere?
“Nel calcio, ad esempio, si può vincere per demeriti dell’avversario o per un gol in fuorigioco… Il centrodestra, la cui colonna portante – come detto – è Fratelli d’Italia, guarda al proprio stato di salute e punta a raggiungere un ottimo risultato proponendo una progettualità ed una visione. Quello che succede negli altri partiti non ci appassiona e al massimo può farci sorridere”
Un aggettivo per il campo largo?
“Si punta all’unione nonostante le anime siano profondamente diverse e talvolta, per non dire sempre, in contrasto tra loro su tutto. Quale aggettivo potrebbe andar bene per definire questo campo? Arido, in primis di idee e poi di proposte. Tra telefoni che squillano a vuoto e candidati presidenti bruciati, direi che non hanno offerto ai lucani uno spettacolo lusinghiero, anzi”
Il centrodestra, però, con il caso Truzzu – Solinas non è stato da meno
“Situazioni profondamente diverse. Come è diverso il campo largo sardo guidato da Todde con il campo largo lucano che certamente largo non è, infatti si presenta senza il gruppo centrista che ha sposato la progettualità del centrodestra”
A proposito di forze centriste, un aggettivo per Marcello Pittella?
“Resiliente, in politica e nella vita. La sua storia personale che poi ha deciso di rendere pubblica è in primis un insegnamento per chi combatte una malattia. Con forza e coraggio. In Consiglio regionale il dibattito è stato sempre duro e senza sconti. Ai lucani il Pittella politico può piacere o meno ed in democrazia è legittimo che sia così ma il Marcello uomo ha vinto nella vita, dimostrando che le avversità possono essere superate”
Però ora sta dalla vostra parte
“Ha sposato un progetto, quello di centrodestra pur non essendo di centrodestra, dando prova di maturità ha superato gli steccati e ha iniziato a parlare di argomenti. La sua esperienza non si discute, saprà dare con lealtà il suo contributo su temi condivisi”
La Basilicata sarà un pò come la Sardegna o un pò come l’Abruzzo?
“Sulla base di alcune valutazioni ritengo che la Basilicata possa replicare il risultato abruzzese. La Sardegna è stato un caso isolato e non dimentichiamo che la vittoria del campo largo è stata davvero di misura. Il voto disgiunto e la presenza di un partito localista e autonomista che faceva quadrato su Solinas hanno notevolmente inciso. Truzzu ha avuto poco tempo per fare una adeguata campagna elettorale e per girare in lungo e in largo il territorio. In Abruzzo non c’è il voto disgiunto, come in Basilicata del resto, ed è stato proposto il governatore uscente, apprezzato dai cittadini, il quale ha potuto coordinare per tempo la propria campagna elettorale. Pur non essendo la politica una scienza esatta sono più ricorrenti le analogie con l’Abruzzo rispetto alla Sardegna”.