di Giovanni Gioioso
Quasi un miliardo di euro per infrastrutture, sviluppo, servizi, giovani, messa in sicurezza del territorio. Un Patto tra il Governo e la Regione Basilicata che promette, nelle intenzioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di lavorare al superamento del gap con le regioni più avanzate e sviluppate del Nord. La premier ieri è stata accolta a Potenza dal presidente della Regione, Vito Bardi, nell’aula magna dell’università agli studi della Basilicata gremita, per la firma dei Patti di coesione. Con Bardi (Forza Italia, ricandidato dalla coalizione di centrodestra più Italia viva e Azione alle Regionali del 21 e 22 aprile) c’erano tutti i sindaci lucani e le autorità regionali. Giorgia Meloni ha raccolto un applauso dopo l’altro, tanto da meritare, a caldo, il commento di Bardi: «è una giornata storica per la Basilicata perché abbiamo firmato un accordo che, con queste risorse, sicuramente consentirà di migliorare la nostra regione». «Dobbiamo – ha aggiunto il governatore della Basilicata – essere tutti uniti perché penso che il momento storico sia particolarmente importante e dobbiamo tutti lavorare perché si realizzino quelle cose che da tempo abbiamo in cantiere», ha concluso il governatore. L’obiettivo dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la regione Basilicata è scritto nello stesso Patto: sostenere un programma unitario di interventi sul territorio lucano, finalizzato allo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio. Gli interventi, già concordati tra il Governo e la Regione, «saranno finanziati con fondi FSC (Sviluppo e Coesione)- è specificato in una nota della stessa Regione Basilicata -, per complessivi 944.950.931,61 euro, comprensivi di 44.237.083,00 euro della quota di cofinanziamento (di cui 83.435.625,49 già antici137.021.059,23 euro), sociale e salute (3 interventi per 48.273.909,40 euro), istruzione e formazione (4 interventi per 22.381.500,00 euro), capacità amministrativa (1 intervento per 22.000.000,00 euro). La quota di cofinanziamento con altre risorse (ordinarie nazionali e regionali, Fesr-Fse 14/20, Fsc 14/20, privati) ammonta a 68.080.962,64 euro». Ricadono nei seguenti ambiti: ricerca e innovazione (1 intervento per 5.000.000,00 euro), competitività delle imprese (5 interventi per 175.220.171,23 euro), energia (5 interventi per 86.198.975,15 euro), ambiente e risorse naturali (48 interventi per 223.798.779,34 euro), cultura (4 interventi per 10.063.000,00 euro), trasporti e mobilità (27 interventi per 238.837.416,90 euro), riqualificazione urbana (13 interventi per Infine, «un Comitato tecnico di indirizzo e vigilanza, composto da un rappresentante del ministero dell’Economia e delle finanze, un rappresentante del ministero delle Infrastrutture e trasporti e un rappresentante della Regione Basilicata – conclude la nota-, esaminerà con cadenza periodica lo stato di attuazione dell’Accordo ed eventuali proposte di modifica». «Quando siamo arrivati al governo ci siamo resi conto che una discreta parte dei fondi di sviluppo e coesione non arrivava a terra- ha detto Giorgia Meloni nel suo intervento iniziale in aula-. A disposizione c’erano 126 miliardi di euro, nel 2022 ne erano stati spesi circa 47. Oggi finanziamo progetti che vengono dalle regioni e sono condivisi dal governo e lo facciamo per una strategia complessiva di sviluppo della nazione. Tutto deve arrivare ai cittadini», ha aggiunto la premier. «Sono circa 900 milioni di euro che serviranno a consentire a una regione dalle grandi potenzialità di poter competere ad armi pari avendo la possibilità di liberare le sue tante risorse e opportunità». «L’Italia fra le nazioni del G7 – ha detto ancora Meloni, riprendendo un passaggio del discorso di Bardi che aveva citato la Basilicata come la regione con il più basso tasso di inflazione d’Italia – è quella con il tasso di inflazione più basso. Noi dobbiamo continuare a correre e farlo bene, tutti insieme. La nazione deve marciare tutta nella stessa direzione. Noi adesso nelle classifiche internazionali scaliamo, scaliamo, scaliamo, in alcuni casi ai primi posti, in alcuni casi risalendo. Bisogna farlo tutti insieme e concentrare le poche risorse che si hanno sulle cose importanti», ha concluso la premier.