di Giovanni Gioioso
Con 3.445.000 spettatori incollati su Rai 1 il film “La Luce nella masseria” girato nei Sassi e nel centro storico di Matera per celebrare il 70° anniversario della nascita della televisione in Italia ha vinto la sfida degli ascolti del prime time di domenica 7 gennaio 2024. Prodotto da Luca Barbareschi per Eliseo Entertainment con la collaborazione di Rai Fiction e il supporto della Lucana Film Commission, il film “La luce nella masseria” è stato diretto da Riccardo Donna e Tiziana Aristarco. Il film è stato già presentato il 3 gennaio scorso in anteprima nazionale al cinema Guerrieri di Matera e domenica sera è stato trasmesso su Rai 1 in prima visione televisiva. Nella serata di domenica 7 gennaio 2024, su Rai1 – dalle 21:37 alle 23:30 – La Luce nella Masseria in prima tv ha conquistato 3.445.000 spettatori pari al 19% di share. Su Canale5 – dalle 21:31 alle 23:14 – Terra Amara ha ottenuto un a.m. di 2.682.000 spettatori pari al 14.2% di share. Su Rai2 9-1-1 ha raccolto 826.000 spettatori (3.9%) e 9-1-1: Lone Star ha radunato 808.000 spettatori (4.2%). Su Italia1 La Fabbrica di Cioccolato ha collezionato 1.324.000 spettatori con il 7.1% di share. Su Rai3, dopo una presentazione (1.791.000 – 8.4%), Report ha raccolto davanti al video 2.253.000 spettatori con l’11.8% (Plus, dalla durata di 31 minuti: 1.166.000 – 9.3%). Su Rete4 Zona Bianca viene visto da 710.000 spettatori con il 4.9% di share. “La luce nella masseria”, per la regia di Riccardo Donna e Tiziana Aristarco, è una produzione inserita nell’ambito delle celebrazioni per l’importante anniversario della nascita della televisione italiana. Prodotto da Luca Barbareschi per Eliseo Entertainment con la collaborazione di Rai Fiction e il supporto della Lucana Film Commission, il film “La luce nella masseria” è stato diretto da Riccardo Donna e Tiziana Aristarco su sceneggiatura di Salvatore Basile e dei materani Saverio D’Ercole e Roberto Moliterni. Protagonisti gli attori Domenico Diele, Aurora Ruffino, Giovanni Limite, Carlo De Ruggieri, Nando Irene, Giusy Frallonardo e Renato Carpentieri. La storia è un tuffo nel passato che ravviva la nostra memoria: l’arrivo della televisione in una famiglia del Sud, a Matera appunto. Una novità raccontata attraverso gli occhi di un bambino (il giovanissimo materano Giovanni Limite nel ruolo di Pinuccio) ed è per questo “una favola luminosa”, come la stessa Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, l’ha definita in conferenza stampa a Roma in viale Mazzini. Oggetto di aggregazione sociale, la tv diventa il deus ex machina della storia, lo strumento che consente ai membri della famiglia Rondinone (divisi dalle scelte individuali dettate dai cambiamenti sociali) di ritrovarsi. “La luce nella masseria” torna a quegli anni e fa rivivere quei momenti insieme ai protagonisti Domenico Diele, Aurora Ruffino, il materano Carlo De Ruggieri, Renato Carpentieri e Giusy Frallonardo. Tanti altri materani hanno lavorato al film: gli attori Nando Irene, Lia Trivisani, Antonio Andrisani e Francesco Zaccaro, i piccoli Gianni Carlucci, Aldo Mastrillo, Antonio Trucco, Giovanni Limite, Maria Grazia Zingariello, Pino Rondinone, Antonella Sasso, Annarosa Matera e Anna Onorati. Geo Coretti si è occupato della regia del backstage mentre i casting sono stati affidati alla “Blu Video”. Nel cast anche i lucani Erminio Truncellito e Ilenia Ginefra. La città dei Sassi, dunque, dopo il grande successo di “Sorelle” e di “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore” (fiction più vista nel 2023) ha mostrato ancora una volta le sue bellezze su Rai 1 grazie al film scritto dal materano Saverio D’Ercole e scelto per celebrare i settant’anni della nascita della televisione in Italia. È infatti il 3 gennaio del 1954 quando la Rai inizia il regolare servizio di trasmissione su tutto il territorio nazionale. Nel giro di pochi anni la televisione entrerà nelle case degli italiani. Nel 1965 gli abbonati saranno oltre 6 milioni. Il film di Rai 1 La luce nella masseria racconta l’arrivo della televisione in una famiglia del Sud Italia negli anni ’60. E più precisamente in una famiglia di Matera, città della Basilicata che una quindicina di anni prima era stata definita da Palmiro Togliatti “vergogna nazionale” per le misere condizioni di vita degli abitanti. Si tratta di una popolazione che per il 95% si sostiene con l’agricoltura e che ha un’emigrazione (verso il nord e verso l’estero) ancora piuttosto significativa. La storia si colloca proprio nel momento in cui il progresso, portato anche dalle prime fabbriche, causa lo svuotamento delle campagne. La gente vive il disorientamento dovuto alle implicazioni che questo processo innesca nelle relazioni sociali di tradizione millenaria. Quella del nostro racconto è una famiglia come tante, in cui l’avvento della modernità provoca una frattura all’interno della civiltà contadina e compromette quei momenti di condivisione e di socialità che da sempre le erano connaturati. La vita nelle campagne era faticosa e difficile, ma la famiglia era aggregata e, agli occhi dei bambini, vivere tutti insieme era una felicità. Eppure, sarà proprio la televisione a mantenere viva quella socialità. Raccogliersi intorno al televisore diventa un’esperienza collettiva e sociale grazie alla forza aggregatricedei programmi dell’epoca.