di Daniela Mariano
Il caro benzina è stato sempre un tema a cuore del numero uno del Carroccio ed oggi vicepremier e ministro. Nel programma elettorale della Lega è scritto nero su bianco che tra le proposte c’è quella di “proseguire con misure transitorie di riduzione delle accise di gasolio, benzina e GPL”. L’8 febbraio 2023 Salvini promette che “se si arrivasse sopra i 2 euro, il Governo interverrà, come è stato già fatto l’anno scorso“. Nello stesso giorno sempre il ministro Urso, esponente di FdI, minimizza e quasi archivia le richieste di Salvini sostenendo che i prezzi stessero scendendo e che in passato: “Il presidente Draghi prese quella decisione in un momento eccezionale”. Inoltre il ministro delle Imprese e del Made in Italy in una intervista odierna rilasciata a “Il Giornale” parlando dei prezzi dei carburanti e delle accise ha ricordato come “in generale il prezzo industriale, cioe’ deputato dalle accise, e’ in Italia, per la prima volta, il piu’ basso d’Europa. Cio’ significa che le nostre misure sono risultate pienamente efficaci”. E ancora: “La riduzione delle accise, da attuarsi come politica generale di riduzione del carovita, ha importanza fondamentale per garantire livelli minimi di competitività dell’autotrasporto”. Braccio di ferro tra Lega ed FdI? Regolamento di conti nel centrodestra sulle spalle di automobilisti ed autotrasportatori? Non è dato sapere. Ma mentre il leader del Carroccio parla di riduzione delle accise anche dai banchi del Governo è puntuale e pungente il cinguettio dell’ex primo ministro Matteo renzi. “Il costo della benzina aumenta anche perché il governo Meloni ha aumentato le accise rispetto al governo Draghi. Questa è la verità. E lo ha fatto mentre stanziava 890 milioni di euro a favore delle società di serie A. Io sono stato il primo a denunciarlo e mi sono preso gli insulti dei tifosi. Ma la verità è che hanno dato i soldi ai presidenti delle squadre di serie A e li hanno tolti alla classe media. Questi sono i populisti che ci governano”. Scrive su Twitter il leader di Italia Viva. Sullo sfondo i cittadini attendono con il portafogli un pò più vuoto.