di Daniela Mariano
Sono cinque i candidati alla carica di sindaco alle elezioni amministrative di Potenza, che si terranno l’8 e il 9 giugno, in concomitanza con le elezioni europee. Tra i candidati, quattro uomini e una sola donna. Il centrodestra, con il sostegno di Azione e Italia Viva, medesimo modello delle scorse elezioni regionali vinte dal generale Vito Bardi presenta Francesco Fanelli (Lega), già assessore regionale alla Sanità e recordman di preferenze alle elezioni regionali del 2019 sempre tra le fila della Lega. Tra i progetti in programma, Fanelli ha sottolineato la realizzazione della piscina olimpionica, una infrastruttura da tempo richiesta non solo dalle associazioni del settore, la messa in sicurezza e contestuale restauro del ponte Musumeci e la rigenerazione urbana del quartiere Bucaletto, simbolo del terremoto del 1980 e della relativa emergenza abitativa non del tutto archiviata. Promette inoltre di migliorare la viabilità e i servizi cittadini, rendendo Potenza più accogliente e inclusiva. Pierluigi Smaldone, avvocato e consigliere comunale uscente, ha avanzato la propria candidatura già a novembre dello scorso anno e guida la coalizione Potenza Ritorna con il supporto del Movimento 5 Stelle e due liste civiche. Il suo programma, elaborato con la partecipazione dei cittadini nel corso di periodiche riunioni, si concentra su viabilità pubblica, servizi ambientali con il potenziamento della raccolta differenziata e una maggiore offerta culturale per risollevare la città, in particolar modo il centro storico. Spicca un progetto per il rifacimento del manto stradale partendo dall’ammodernamento delle reti afferenti ai sottoservizi (fogna, gas ecc). Vincenzo Telesca, sostenuto dalla maggioranza del Pd e cinque liste civiche, punta forte sul welfare e mense scolastiche e su fondi speciali per le famiglie in difficoltà. Mobilità sostenibile con una rete di trasporto pubblico efficiente su gomma e che valorizzi il “Ponte attrezzato” da e verso il centro storico e la valorizzazione di Via Pretoria, storicamente il luogo del passeggio e del commercio. Un capoluogo dei servizi, luogo nevralgico per tutte le comunità del circondario. A causa di una spaccatura nel Pd, il simbolo del partito non comparirà sulla scheda elettorale e ad oggi non è dato sapere se questo elemento possa essere deleterio o meno verso la corsa alla fascia tricolore. Francesco Giuzio, candidato di Basilicata Possibile, propone una città giusta e accogliente, attenta alla storia e in grado di offrire opportunità formative e lavorative, con particolare attenzione ai giovani e alle persone in difficoltà a partire dal tema delle barriere architettoniche. Centrale il protagonismo delle associazioni e la lotta al randagismo, problema sempre più avvertito dai cittadini e maggiore attenzione verso le periferie che soffrono numerosi disservizi, come da lui più spesso denunciati. Infine, Maria Grazia Marino, l’unica donna in corsa, rappresenta Forza del Popolo. Marino sottolinea la necessità di una politica lungimirante per contrastare il clientelismo e favorire il ritorno delle menti brillanti emigrate dalla Basilicata. Politiche green e viabilità fanno da contorno alla sua grande energia e voglia di mettersi in discussione. In totale, sono 490 i candidati al consiglio comunale, divisi in 17 liste a sostegno dei cinque aspiranti sindaci. Sono in palio 32 seggi, uno ogni 137 elettori. Potenza, con i suoi circa 65 mila abitanti, è l’unico comune lucano a votare con il sistema del doppio turno: se nessuno dei candidati supererà il 50% dei voti al primo turno, si andrà al ballottaggio il 23 e 24 giugno. Nel 2019, le elezioni comunali a Potenza furono decise al ballottaggio, con la vittoria di Mario Guarente (Lega) su Valerio Tramutoli (Basilicata Possibile) per soli 200 voti di scarto.