di Daniela Mariano
L’emigrazione lucana verso l’Argentina, avvenuta principalmente tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, rappresenta un fenomeno di grande importanza per entrambe le regioni. Migliaia di lucani lasciarono la loro terra d’origine in cerca di opportunità e una vita migliore, trovando accoglienza in diverse città argentine, dove contribuirono attivamente alla formazione di una ricca cultura italo-argentina. Le province di Santa Fe, Córdoba e Buenos Aires sono state le principali destinazioni per gli emigranti lucani. Nella città di Rosario, ad esempio, si stabilirono molti lucani, che trovarono impiego nelle industrie e nell’agricoltura. Rosario, grazie alla sua posizione strategica come centro di traffico e commercio, divenne un crocevia per gli italiani e, in particolare, per i lucani. A Santa Fe, un’altra importante città, si formò una comunità lucana vibrante, che mantenne vive le tradizioni culinarie e folkloristiche. Córdoba, con la sua crescente economia agricola, attirò anch’essa un gran numero di emigranti lucani. Qui, gli italiani, tra cui molti lucani, si insediarono nelle aree rurali, lavorando nelle fattorie e contribuendo allo sviluppo dell’allevamento e dell’agricoltura. La comunità lucana a Córdoba è stata fondamentale non solo per la crescita economica della regione, ma anche per il rafforzamento del legame culturale tra Italia e Argentina. Il legame tra i lucani e le popolazioni locali si rivelò, in generale, proficuo. I lucani, noti per la loro capacità di adattamento e il forte spirito di comunità, si integrarono bene nel tessuto sociale argentino. La loro presenza arricchì il panorama culturale locale, portando con sé tradizioni, cucina e feste. Le sagre e le celebrazioni religiose, come la festa di San Rocco, diventavano momenti di aggregazione che coinvolgevano anche i locali, creando un clima di condivisione e scambio culturale. Tuttavia, l’integrazione non fu sempre priva di sfide. Gli emigranti italiani, tra cui i lucani, spesso si trovarono ad affrontare pregiudizi e stereotipi. Nonostante ciò, la loro determinazione e il contributo al lavoro e all’economia locale permisero di guadagnare rispetto e riconoscimento. Con il passare degli anni, le seconde e terze generazioni di lucani iniziarono a occupare ruoli significativi nella società argentina, contribuendo alla vita politica, economica e culturale del paese. La memoria dell’emigrazione lucana è ancora viva oggi. Le associazioni culturali, diffuse in diverse città argentine, svolgono un ruolo importante nel mantenere viva l’identità lucana. Eventi e manifestazioni celebrano le tradizioni culinarie e folkloristiche, creando un legame tra le nuove generazioni e le radici lucane. La nostalgia per la terra natale si manifesta anche attraverso la lingua, con i racconti degli anziani che narrano le esperienze vissute in Basilicata. Queste storie costituiscono un patrimonio prezioso, che alimenta l’identità delle comunità lucane in Argentina. L’emigrazione dei lucani in Argentina ha dato vita a un affascinante intreccio culturale, dove tradizioni, usanze e storie si sono mescolate con la cultura locale. Le città di Rosario, Santa Fe e Córdoba, tra le altre, sono diventate veri e propri centri di integrazione, dove il contributo dei lucani ha arricchito non solo l’economia, ma anche il tessuto sociale e culturale dell’Argentina. La loro storia è un esempio di resilienza e adattamento, un lascito che continua a vivere e a influenzare le generazioni attuali.