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Rimanere al lavoro nonostante il raggiungimento dei requisiti per la pensione può risultare più vantaggioso grazie a un incentivo economico diretto. Il cosiddetto Bonus Maroni, introdotto con la legge di bilancio 2023 e potenziato con la legge di bilancio 2025, permette ai lavoratori di ricevere direttamente in busta paga i contributi previdenziali che sarebbero stati versati all’INPS, incrementando così il reddito mensile.
Questa misura, ufficialmente denominata “incentivo al posticipo del pensionamento”, è rivolta a coloro che hanno già maturato i requisiti per Quota 103 o la pensione anticipata ordinaria ma scelgono di proseguire l’attività lavorativa. Un’ulteriore novità della legge di bilancio 2025 è l’esenzione fiscale dell’incentivo, che lo rende ancora più vantaggioso. Vediamo nel dettaglio come funziona, chi può accedervi e quali sono i benefici economici.
✅ Aumento dello stipendio netto: Il 9,19% dello stipendio lordo, normalmente destinato ai contributi previdenziali, viene direttamente accreditato in busta paga. ✅ Platea estesa: Il bonus è stato ampliato, includendo anche i lavoratori che soddisfano i requisiti per la pensione anticipata ordinaria oltre ai beneficiari di Quota 103. ✅ Esenzione fiscale: Grazie alla nuova normativa, l’incentivo non è soggetto a tassazione IRPEF, massimizzando il guadagno netto per chi sceglie di aderire.
Il Bonus Maroni è un’agevolazione riservata ai lavoratori che hanno già maturato i requisiti per il pensionamento con Quota 103 o la pensione anticipata ordinaria, ma decidono di continuare a lavorare. Grazie a questo meccanismo, la quota previdenziale solitamente trattenuta dallo stipendio (9,19%) viene invece versata direttamente in busta paga, garantendo un incremento del reddito mensile.
L’incentivo è destinato ai lavoratori che rispettano i seguenti criteri:
Dal 2025, la platea dei beneficiari si è ampliata includendo anche chi ha diritto alla pensione anticipata ordinaria.
Il vantaggio principale dell’incentivo consiste nell’accredito diretto del 9,19% dello stipendio lordo, normalmente destinato ai contributi previdenziali.
Esempio pratico: Un lavoratore con una retribuzione lorda di 2.000 euro mensili può ottenere circa 184 euro netti in più in busta paga. Con l’introduzione dell’esenzione fiscale nel 2025, l’incentivo diventa ancora più conveniente.
L’adesione al Bonus Maroni può essere richiesta attraverso diverse modalità:
Una volta approvata, l’erogazione dell’incentivo parte dal primo mese successivo alla richiesta e prosegue fino a quando il lavoratore decide di andare in pensione.
La decisione di usufruire del Bonus Maroni dipende da vari fattori: ✔ Maggiore reddito immediato: lo stipendio netto aumenta grazie all’assenza di trattenute previdenziali; ✔ Impatto sulla pensione futura: scegliendo di non versare i contributi all’INPS, l’importo della pensione potrebbe subire una lieve riduzione; ✔ Durata del beneficio: il vantaggio economico dipende dal periodo per cui si decide di posticipare il pensionamento.
Il Bonus Maroni rappresenta un’opportunità interessante per chi vuole aumentare il proprio reddito continuando a lavorare oltre l’età pensionabile. L’esenzione fiscale introdotta nel 2025 lo rende ancora più vantaggioso, ma è importante valutare con attenzione l’impatto sulla futura pensione prima di prendere una decisione definitiva.
📌 Nome incentivo: Bonus Maroni (incentivo al posticipo del pensionamento) 📌 Requisiti:
Grazie a questa misura, chi decide di restare attivo nel mondo del lavoro potrà godere di un aumento dello stipendio senza trattenute previdenziali, mantenendo il controllo sulla propria uscita dal mercato lavorativo.