Come inquadrare correttamente il lavoro dei ciclo-fattorini delle piattaforme digitali e quali tutele assicurare loro? Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali risponde con la Circolare n. 9 del 18 aprile 2025, che fotografa il lavoro su piattaforma alla luce della normativa vigente e dei più recenti sviluppi europei.
Con questo documento, il Ministero fornisce una visione d’insieme del lavoro dei rider e, più in generale, dei lavoratori della gig economy, ribadendo che la tutela deve essere garantita in ogni caso, indipendentemente dalla forma contrattuale adottata.
La circolare evidenzia la eterogeneità del lavoro mediato dalle piattaforme digitali. Sebbene i rider – i ciclo-fattorini che effettuano consegne – siano l’immagine più conosciuta, le piattaforme gestiscono una varietà di attività con diversi livelli di:
autonomia,
subordinazione,
coordinamento,
flessibilità.
Pertanto, non è corretto ricondurre tutti questi rapporti al lavoro subordinato in modo automatico. La valutazione va effettuata caso per caso, basandosi sulle reali modalità di svolgimento del lavoro.
In Italia, il quadro normativo principale è rappresentato dal Decreto Legislativo n. 81/2015, con particolare attenzione a:
Articolo 2, che definisce i criteri per l’inquadramento come lavoro subordinato;
Capo V-bis, dedicato ai lavoratori delle piattaforme digitali.
A livello europeo, entra in gioco la Direttiva (UE) 2024/2831, adottata il 24 ottobre 2024, che dovrà essere recepita dagli Stati membri entro dicembre 2026. Gli obiettivi principali della direttiva sono:
garantire una corretta classificazione dei lavoratori su piattaforma,
contrastare il falso lavoro autonomo,
rafforzare la trasparenza algoritmica e la protezione dei dati personali.
La circolare richiama la Raccomandazione n. 198 dell’OIL (2006), che promuove il primato dei fatti rispetto alla forma contrattuale. In altre parole, conta come viene svolto il lavoro, non come viene descritto nel contratto.
In linea con questo principio, la Direttiva UE introduce la presunzione legale di subordinazione nei procedimenti amministrativi e giudiziari, favorendo una maggiore protezione per i lavoratori nei confronti delle piattaforme.
Approfondimento: CCNL Logistica e Trasporti: tutele per i rider
In attesa del recepimento della Direttiva europea, la circolare ministeriale si propone come guida interpretativa per:
giuristi,
datori di lavoro,
rider.
L’invito è chiaro: evitare automatismi e concentrarsi sull’analisi concreta delle condizioni di lavoro, considerando elementi quali:
organizzazione dell’orario,
disponibilità richiesta al lavoratore,
grado di direzione esercitato dalla piattaforma,
modalità e continuità della prestazione.
La Circolare n. 9/2025 segna un passo avanti verso una maggiore trasparenza e consapevolezza nella regolamentazione del lavoro dei rider e, più in generale, dei lavoratori delle piattaforme digitali.
In attesa della piena attuazione delle nuove norme europee, il Ministero sottolinea che la tutela deve basarsi sulla realtà concreta del lavoro, e non sulle sole forme giuridiche.
👉 Scarica qui la Circolare n. 9/2025 in PDF.