L’app per il tracciamento dei contagiati da coronavirus deve essere accompagnata “dallo sviluppo di una banca dati sanitaria dei cittadini, perche’ non c’e’ app che tenga senza dati disponibili e affidabili”. L’app cioe’ “andrebbe inquadrata subito in un progetto piu’ ampio e ambizioso di sanita’ digitale in cui il tracciamento rappresenta il passaggio obbligato” per uscire dall’emergenza. Lo sostiene Cesare Avenia, presidente di Confindustria Digitale, in un’intervista a DigitEconomy.24 (report di Radiocor e Luiss Business School), delineando un piano di interventi per gestire la crisi e in particolar modo la fase due, proprio puntando sulla digitalizzazione. Lo strumento tecnologico per attivare la banca dati “gia’ esiste, e’ il Fascicolo sanitario elettronico, che ha articolazioni regionali che convergono verso una piattaforma nazionale messa a punto dall’Agid”. In questo panorama, al fine di colmare il digital divide che ancora affligge l’Italia e procedere nella digitalizzazione, un ruolo importante lo ricopre il dibattito sulla creazione di un’unica infrastruttura di accesso, combinando la rete Tim con Open Fiber: “I benefici di una rete unica – dice – sono evidenti”, “si puo’ realizzare con una regia governativa autorevole e difendendo gli interessi di tutti gli operatori coinvolti”.