di Rosa Sica
Un pacchetto di misure specifiche, che vanno dall’aumento degli incentivi agli investimenti pubblicitari ai crediti d’imposta ad hoc per i servizi digitali, passando per l’estensione al libro di alcuni vantaggi fiscali riservati ai giornali cartacei. Anche il settore editoriale si appresta ad affrontare la ripartenza e il governo, attraverso il sottosegretario competente Andrea Martella, ha spiegato oggi in commissione Cultura a Montecitorio come intende governare questa fase e favorire il rilancio di tutto il comparto, in vista dall’uscita dell’emergenza. Con una premessa, che Martella ha sentito come necessaria prima di passare all’illustrazione delle misure: “Se il sistema nazionale dell’informazione ha dato nell’emergenza una buona prova di tenuta – ha sottolineato – si deve anche alle scelte effettuate dal governo e dal Parlamento. Abbiamo messo in sicurezza il settore, sterilizzando i tagli gia’ previsti e con il sistema della contribuzione diretta dato un contributo alla stabilita’ fino al 2022. Sempre con le previsioni della legge di bilancio abbiamo garantito alle aziende stampatrici le risorse per riorganizzare il settore”. Un settore, dunque, che non dovra’ ricostruire sulle macerie, ma accelerare quei processi di ammodernamento e sviluppo che erano stati gia’ individuati da esecutivo e addetti ai lavori prima del dilagare dell’epidemia. A partire dal maggiore utilizzo dei crediti d’imposta, in particolare per il digitale: “Stiamo valutando – ha detto Martella – anche per il prossimo decreto l’introduzione di un credito d’imposta ad hoc per i servizi digitali, servizi di server, hosting e banda larga rivolti alle testate edite in formato digitale. Le testate online hanno svolto e stanno svolgendo un presidio informativo rilevante nell’emergenza sanitaria ed e’ opportuno introdurre una forma di sostegno ad esse mirato. E’ una misura fortemente innovativa e che punta ad offrire alle testate giornalistiche una nuova forma di sostegno idonea ad accompagnare i processi di trasformazione digitale che di fatto questa crisi ha accelerato”. Ma i formati tradizionali non saranno penalizzati, perche’ il sottosegretario ha sottolineato come si ponga “la necessita’ di valutare anche forme di sostegno fiscale connesse all’utilizzo della carta per le imprese editoriali che non accedano ad altre forme di sostegno pubblico”. “Penso – ha aggiunto – al rifinanziamento di un’agevolazione fiscale gia’ vigente nel passato come il credito di imposta per l’acquisto della carta per i giornali sulla quale stiamo lavorando con il ministero dei Beni culturali per estenderlo eventualmente anche al libro. Mi riferisco anche alla forfettizzazione delle rese dei giornali che vorremmo portare al cento per cento per abbattere il peso dell’imposizione Iva a beneficio dell’intera filiera”. E proprio il periodo di lockdown, lungi dal far passare in secondo piano l’attualita’ e l’utilita’ di strumenti come il giornale cartaceo, ha messo in evidenza il suo ruolo insostituibile presso alcuni settori della popolazione e di una categoria di lavoratori come gli edicolanti: “Stiamo valutando – ha affermato Martella – l’opportunita’ di riconoscere agli edicolanti, ove non destinatari di altre forme di sostegno, un bonus una tantum per i maggiori oneri correlati allo svolgimento dell’attivita’ durante l’emergenza sanitaria. Abbiamo ampliato ed esteso il credito di imposta per le edicole, raddoppiandone l’importo massimo e portandolo a copertura di spese prima non previste, tra cui anche quelle per la consegna a domicilio dei giornali. L’emergenza ha infatti evidenziato – ha spiegato – come la consegna a domicilio dei giornali debba ritenersi un servizio essenziale soprattutto per la fascia di popolazione piu’ colpita dalle limitazioni di movimento imposte dalle misure di contenimento del contagio. La scelta di molte edicole di svolgere questo lavoro di prossimita’ merita di essere valorizzata attraverso uno specifico sostegno pubblico”. Quanto all’informazione primaria, Martella ne ha ribadito il ruolo fondamentale, anche per il servizio che rendono alle amministrazioni centrali, tanto da indurre il governo a “valutare una ulteriore proroga dei termini dei contratti per le agenzie di stampa, oltre a quella gia’ votata, per garantire un quadro di stabilita’ in attesa di una nuova disciplina”. “La proroga dei contratti in essere fino al 31/12 – ha spiegato – per l’informazione primaria era funzionale alla verifica di superare l’obbligo di gara per la selezione delle agenzie di stampa nazionali che forniscono il servizio informativo primario alle amministrazioni centrali”. Inoltre, Martella ha ricordato l’importanza di portare a compimento l’iter della nuova normativa a tutela del diritto d’autore, che e’ stata congelata dall’emergenza: “Il 14 febbraio scorso, – ha ricordato il sottosegretario – pochi giorni prima che esplodesse il contagio da Covid-19, il governo ha depositato al senato il disegno di legge europea, che dispone tra gli altri il recepimento della direttiva comunitaria sul diritto d’autore. A causa dell’emergenza sanitaria, si e’ svolta una sola seduta, ma credo che ci siano le condizioni perche’ il Parlamento riprenda presto l’esame del provvedimento e si possa arrivare alla sua approvazione ben prima del termine del giugno 2021, previsto dalla stessa direttiva. E auspico – ha concluso – entro la fine di quest’anno”.