“Da domani riprende l’attività in laboratorio: si potranno frequentare le biblioteche. Quindi non c’è la didattica in presenza frontale ma tutte le attività collaterali, complementari, si possono fare in presenza. Per quanto riguarda la didattica continueremo on-line fino alla fine di giugno, quando finisce il semestre, anche perché abbiamo tantissimi studenti fuori sede che non sono nelle sedi universitarie e non possono raggiungerle”. Lo ha precisato alla vigilia della fase due di emergenza Coronavirus il ministro di Università e Ricerca Gaetano Manfredi. “Adesso – ha sottolineato il ministro ai microfoni di Rtl- abbiamo la fase 2 che è fondamentale : da domani si potrà tornare nei laboratori nelle biblioteche. Questo consentirà ai ragazzi di poter fare le proprie attività di testi e di laboratorio obbligatori e progressivamente per luglio avremo anche discussioni di tesi in aula, esami in presenza e questo significa tornare progressivamente alla normalità. Quindi sono soddisfatto perché ho preferito parlare poco però però fare di più perché io credo che noi dobbiamo essere concreti, dare delle risposte concrete ” “Adesso – ha proseguito Ranieri- la mia prima preoccupazione è il sostegno al diritto allo studio perché chiaramente non ci possiamo permettere che la crisi economica possa essere pagata dagli studenti. La politica che abbiamo seguito è stata quella di fare in modo che l’Università non si fermasse, perché è chiaro che per uno studente che si deve laureare o deve sostenere degli esami perdere qualche mese rappresenta un danno enorme che poi si impatta anche sull’ingresso nel mondo del lavoro. Quindi abbiamo lavorato molto intensamente insieme a tutti gli atenei per garantire che ci fosse una didattica a distanza efficace e i risultati ci hanno dato ragione perché abbiamo avuto più quasi 80 mila laureati e diverse centinaia di migliaia di esami sostenuti. Più di un milione e 200 mila studenti hanno seguito la didattica a distanza, dai dati che abbiamo i rallentamenti sono stati minimi e questo è motivo di grande soddisfazione, perché significa che siamo andati avanti, non abbiamo perso tempo. Abbiamo dovuto fare moltissimi interventi normativi perché è chiaro che consentire poi tirocini e laboratori che potessero essere fatte anche a distanza significava anche organizzare e cambiare tantissime regole che prima erano fatte per un’università che era tutta in presenza”.