Serrande abbassate per i commercianti di via Chiaia, cuore commerciale del centro di Napoli, intenzionati a tenere chiusi i negozi anche il prossimo 18 maggio, quando e’ prevista la riapertura degli esercizi commerciali al dettaglio in tutta Italia. “Denunciamo l’alto rischio si fallimento delle micro e piccole imprese e la mancanza di aiuti da parte dello Stato”, si legge su una lettera aperta che i commercianti di Chiaia hanno indirizzato al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, al prefetto di Napoli Marco Valentini e al presidente della Camera di commercio partenopea Ciro Fiola. Gli esercenti, che dall’annuncio del Dpcm sulla Fase 2 hanno esposto dei cartelli con scritta #IoNonRiapro davanti alle serrande dei negozi, si sono riuniti stamattina davanti alla sede della Regione Campania a Santa Lucia per avanzare alcune richieste alle istituzioni locali e nazionali. “Siamo qui per dire che il 18 maggio non riapriremo i nostri negozi di via Chiaia, una strada del salotto buono di Napoli che, insieme a via Toledo o via dei Mille, ha sempre attirato il turismo d’elite della nostra citta’. Invitiamo le associazioni di altri commercianti ad unirsi a noi”, ha spiegato Alberto Zasso, titolare di un negozio di articoli sportivi, in rappresentanza del centro commerciale Chiaia. Gli esercenti chiedono agevolazioni sul credito d’imposta per i titolari di locali commerciali, l’azzeramento della tassa di registro, l’abolizione degli f24 per tutto il 2020, lo stop alle caselle esattoriali e contributi a fondo perduto. “Non capiamo perche’ un supermercato puo’ restare aperto e garantire tutte le precauzioni per limitare la diffusione del contagio e noi no. Ci saremmo aspettati – ha aggiunto Zasso – una maggiore apertura e condivisione d’intenti dalla parte del governo. Invece i commercianti non sono stati presi in considerazione. Oggi il turismo e’ azzerato e locali che sono sul territorio da oltre cento anni sono in crisi”. Tra i negozi su cui sono esposti i cartelli #IoNonRiapro ci sono infatti anche storiche attivita’ come il bar Gambrinus di piazza Trieste e Trento che ha deciso di non effettuare le consegne a domicilio. Davanti alla sede della Regione sono diverse le realta’ che stamattina hanno deciso di protestare contro le iniziative dei governi locali e nazionale, a partire dai fotografi di cerimonie e dai lavoratori di alcune societa’ partecipate della Regione Campania. Davanti Palazzo Santa Lucia anche artigiani e Partite Iva che hanno simbolicamente mostrato delle chiavi “che consegniamo allo Stato italiano – hanno spiegato – perche’ senza di noi e senza le nostre tasse non ci saranno piu’ soldi per nessuno”.