Venerdi’ appuntamento con il primo Cda della Rai della Fase 2 che prevederebbe una ricognizione sull’era Covid ma anche un ampio pacchetto di nomine, di cui si parlava da tempo, e le polemiche infuriano preventivamente in particolare perche’ secondo le indiscrezioni ci sarebbe una scarsa presenza femminile. Per questo oggi le commissioni pari opportunita’ della Fnsi e dell’Usigrai e dell’Odg e l’associazione Giulia Giornaliste si lamentano: ”Ancora una volta sono le donne a essere sacrificate sull’altare della lottizzazione politica”. Citando l’ipotesi, in particolare, del cambio al vertice di ”Rai3, Silvia Calandrelli, e di un Tg, il Tg3, Giuseppina Paterniti, tg premiato dagli ascolti e apprezzato per equilibrio e qualita”’. Mentre l’esecutivo dell’Usigrai sottolinea che il ”totonomine mette nel frullatore nomi su nomi. Con accanto le casacche, di partito o anche solo correnti. Lo diciamo con chiarezza: il nodo – sottolinea l’Usigrai – non e’ nei nomi, tutte professionalita’ di primo livello. Il nodo e’ che in una azienda sana, che guarda al futuro anche piu’ prossimo, i cambi e le nomine si fanno secondo esigenze editoriali, e non con logiche di equilibrismi tra partiti, da decenni inquinanti per l’informazione di servizio pubblico”. E’ infatti ampia la tornata di nomine all’ordine del giorno, tra l’altro, del Consiglio d’amministrazione di venerdi’: tra consociate, partecipate, reti e testate. Cda che prevede anche l’audizione dell’Ad di Rai Pubblicita’, Gian Paolo Tagliavia, del direttore dell’ufficio studi, Andrea Montanari, oltre al tema dell’aggiornamento del canale in lingua inglese e della situazione dell’azienda nella fase di emergenza Covid. Per quanto riguarda i cambi alle direzioni, non si puo’ negare che l’Ad Fabrizio Salini ha sempre cercato di evitare la logica delle nomine fini a se stesse: in realta’ nella visione dell’Ad quella centrata solo sulle tre reti generaliste, come ha piu’ volte dimostrato, sarebbe una logica da vecchia Rai. Lo ha dimostrato nel modo in cui ha lanciato RaiPlay, ormai asset strategico del futuro aziendale visti i successi che in 6 mesi hanno fatto diventare la piattaforma diretta da Elena Capparelli (91% in piu’ di visualizzazioni dallo scorso anno). E non e’ un caso che Salini alla guida di quello che ritiene sia uno dei tesori della Rai contemporanea abbia voluto fortemente proprio una donna. E ad altre donne intenderebbe ora affidare ruoli strategici che sono destinati ad avere potere nella nuova Rai: Silvia Calandrelli e’ stata decisiva nell’offerta scolastica dell’emergenza. Nominata direttrice di Rai3, si e’ trovata a gestire l’emergenza coronavirus, che ha coinvolto pesantemente tutti i contenuti riguardanti la cultura e la didattica a distanza. La Calandrelli ha fatto un lavoro enorme, in sintonia con il ministero dell’Istruzione, si e’ guadagnata i complimenti delle altre tv europee e delle istituzioni riuscendo a creare un’architettura che ha assicurato continuita’ e qualita’ all’offerta didattica da distanza impreziosita dal gioiello ‘Maestri’ su Rai3 che ha riportato in auge la tv di servizio pubblico del Maestro Manzi. Un’offerta celebrata anche dalla critica che dovrebbe essere necessariamente implementata ancora di piu’ da settembre prossimo con il nuovo anno scolastico e con un nuovo accordo ancora piu’ importante con il ministero. Un ruolo decisivo nella fase 2 e 3 lo avra’ anche ancora l’offerta culturale, che non solo riguarda la Rai ma, nelle attuali condizioni, riguarda l’intero comparto dell’audiovisivo; cinema, teatro, musica. La Rai puo’ e vuole proporsi come la Netflix della cultura, un piattaforma che possa diventare punto di riferimento per l’intero settore dell’audiovisivo, messo in ginocchio dalla crisi. E nessuno meglio di Silvia Calandrelli sarebbe grado di guidare questo difficile cammino. Altro elemento fondamentale che dovrebbe guidare le scelte del cda di venerdi’ e’ l’attuale doppio incarico della Calandrelli, direttrice di Rai3 e Rai Cultura, oltre che di Rai Scuola. Franco Di Mare altra risorsa dell’Azienda non utilizzata: nominato direttore del daytime nel nuovo assetto previsto dal Piano industriale, rinviato a gennaio 2021, andrebbe quindi, secondo i rumors, a ricoprire il ruolo di direttore di Rai3. L’altra nomina di cui si parla da mesi e’ quella di Mario Orfeo, professionista da tempo in attesa di una collocazione adeguata. A Giuseppina Paterniti, attuale direttrice del Tg3, potrebbe andare il ruolo di direttore editoriale, strategico ruolo che fu di Carlo Verdelli. E si parla anche di una direttrice donna alla guida del Gr Rai, Simona Sala, apprezzata giornalista del Tg1: si tratterebbe della prima direttrice donna del GR nella storia Rai. Altre nomine sono attese sulle consociate, Rai Way, Rai Com, Rai Pubblicita’, Rai Cinema e anche in questo mosaico di nomi, le donne, a quanto si apprende, saranno molto rappresentate. Una tendenza che emerge costantemente dai numeri della gestione Salini, basti pensare alle tre direzioni Corporate Martorelli, Capparelli e Caccavelli, oltre all’Ad di Rai Com, Monica Maggioni. E, a proposito della Maggioni, sempre secondo le indiscrezioni dovrebbe guadagnare le chiavi di un importante spazio di approfondimento di cui il Servizio Pubblico ha assoluto bisogno, mentre il ruolo di presidente della societa’ andrebbe all’ex direttrice di Rai1 Teresa De Santis.