Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza di Roma, sotto il coordinamento della Procura, ha sequestrato 28 siti web e 8 canali Telegram che consentivano la visualizzazione e il download illegale delle copie digitali di numerosi giornali e riviste nazionali ed internazionali. L’indagine, avviata ad inizio anno, ha scoperto che i pirati informatici provvedevano preliminarmente a registrare i siti in località estere (soprattutto a Panama, negli Usa e in Russia), sfruttando servizi offerti da provider accreditati per assegnare nomi a dominio di secondo livello, in alcuni casi avvalendosi di servizi di “anonimizzazione” per mascherare la reale titolarità e nazionalità. Successivamente attivavano appositi spazi web su server esteri, collocati in Olanda, Usa, Russia, Ucraina e Belize, in modo da ostacolare la rintracciabilità dei responsabili. I canali Telegram, alcuni dei quali sono risultati collegati ai siti illegali, sono stati individuati a seguito di una attività di open source intelligence condotta sulla nota piattaforma di messaggistica istantanea, che si basa sul cloud e consente la condivisione di files di ogni tipo e dimensione tra un numero potenzialmente illimitato di utenti. Sono in corso le attività investigative, sia di natura tecnica – mediante il tracciamento su rete internet – che in collaborazione con organismi istituzionali esteri, per risalire all’identità dei gestori dei siti web, che rischiano ora pene che prevedono la reclusione da uno a quattro anni e la multa da 2.582 a 15.493 euro.