Nuovo, decisivo, passo verso il salvataggio della Banca Popolare di Bari. Le 151 banche consorziate nel Fitd, il fondo interbancario di tutela dei depositi, hanno deliberato lo stanziamento di 1,17 miliardi di euro (compresi i 364 gia’ anticipati) che, affiancati ai 430 milioni di Mcc, cui passera’ il controllo dell’istituto, copriranno i 1,6 miliardi di capitale necessari. Ora, anche in vista di un accordo con i sindacati sugli esuberi che appare in discesa (il prossimo incontro e’ il 1 giugno e tutte le sigle si sono dette convinte che la banca vada salvata) , la parola spetta ai soci. La complessa operazione, che ha richiesto lunghe trattative fra il Fitd, Mcc e i Commissari straordinari della Bari, prevede infatti la trasformazione in societa’ per azioni e l’aumento di capitale. Passaggi che dovranno essere approvati dall’assemblea del 30 giugno. Aiutera’ la decisione di mettere a disposizione degli attuali soci, che si sono visti colpire pesantemente il valore delle azioni, 30 milioni di euro in azioni gratis. E’ necessario anche il via libera della Ue ma l’emergenza Covid ha fatto cambiare decisamente registro all’Antirust Ue che proprio sulla Bari e il Fitd negli scorsi anni (in specie nell’acquisizione di Tercas) aveva contestato l’operato dell’Italia finendo poi per avere torto di fronte alla Corte di Giustizia Ue. L’operazione Tercas e la condotta dei passati vertici, attualmente al vaglio della magistratura, hanno portato nelle secche l’istituto che ora potra’ superare l’emergenza e cercare un suo posizionamento. La banca ha un ruolo importante al Sud dove i gruppi indipendenti sono oramai pochi ma, come e piu’ di altre banche di medie dimensioni. e’ stretta fra la necessita’ di investimenti sulla tecnologia e la fortissima recessione. Si vedra’ cosi’ quale saranno i suoi posizionamenti e obiettivi sotto la proprieta’ di Mcc.