Si apre la finestra per la regolarizzazione dei lavoratori in nero. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, infatti, il decreto interministeriale entra in vigore e consentira’ ai datori di lavoro di sottoscrivere nuovi contratti subordinati o di mettere in regola i dipendenti di alcuni specifici settori, dall’agricoltura alla zootecnica, dall’assistenza alla persona al lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare. Ma non solo, gli stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre potranno chiedere nuovo permesso della durata di sei mesi. Le domande potranno essere presentate da domani e fino al 15 luglio. Le procedure prevedono che presso lo Sportello unico per l’immigrazione istituito nelle Prefetture i datori di lavoro operanti nei settori indicati presentino istanza in favore di cittadini extracomunitari. Le domande dovranno essere presentate esclusivamente online attraverso il sito nullaostalavoro.dlci.interno.it/ utilizzando il sistema di identificazione digitale Spid e seguendo le istruzioni presenti sul manuale utente. Prima della richiesta, pero’, il datore di lavoro dovra’ versare un contributo forfettario di 500 euro. Gli stranieri irregolari con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre, non rinnovato o convertito in altro titolo di soggiorno, e che prima di quella data hanno lavorato nei settori indicati, possono chiedere in Questura il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di sei mesi decorrenti dalla data di presentazione della domanda. Gli stranieri potranno presentare la domanda di permesso di soggiorno presso i 5.700 uffici Postali dedicati pagando un contributo di 30 euro. Prima della presentazione della domanda, inoltre, il richiedente dovra’ provvedere al pagamento della cifra forfettaria di 130 euro. In attesa che il decreto venga convertito in legge, il Tavolo Asilo nazionale continua a chiedere che si ampli la platea di imprenditori che possano accedere alla regolarizzazione, includendo tutti i settori economici. “Se si vuole combattere davvero l’illegalita’ e l’invisibilita’ di centinaia di migliaia di lavoratori, non ha senso limitarsi soltanto a quelli impegnati in attivita’ agricole o in lavori domestici e di cura”, si legge in una nota. E con le frontiere che dal 3 giugno si aprono, annuncia Coldiretti, ci sara’ il via libera a 150mila braccianti stranieri. Un esercito di lavoratori stagionali comunitari, provenienti in particolare da Romania, Polonia e Bulgaria, che aiuta a salvare i raccolti Made in Italy nelle campagne. Secondo le stime dell’associazione, piu’ di un quarto del Made in Italy a tavola viene raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore. Oggi, intanto, l’ennesimo incendio ha distrutto sei baracche nell’insediamento di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia. Nessuno, per fortuna, e’ rimasto ferito ma le condizioni in cui vivono le centinaia di migranti ospiti del ‘ghetto’ continuano a destare preoccupazione. A causare il rogo, con ogni probabilita’, un cortocircuito di uno dei tanti allacci abusivi alla rete elettrica o un braciere lasciato acceso per scaldarsi. L’ultimo incendio pericoloso a Borgo Mezzanone distrusse una trentina di baracche il 29 marzo scorso. Negli incendi degli ultimi 18 mesi sono morti tre migranti.