Tre tavoli con tre tematiche diverse: territorio e reti, reti sociali e istituzioni, produzione e lavoro, per contribuire a ridisegnare il futuro della citta’ metropolitana di Napoli. Ne hanno discusso i segretari generali di Cgil Cisl Uil di Napoli, Walter Schiavella, Gianpiero Tipaldi e Giovanni Sgambati, in diretta Facebook, sulle pagine social dei tre sindacati. “Abbiamo la necessita’ di affrontare le tante emergenze sul lavoro, ma anche di ripensare il futuro di Napoli su un nuovo modello di sviluppo – ha affermato il segretario Cgil Schiavella -. Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno elaborato una loro proposta. Un nuovo sistema di reti infrastrutturali, in primo luogo, che costruisca un progetto unitario, che vada da Bagnoli alle Zes, fino a Napoli est per il futuro della citta’”. Visione di una citta’ diversa oggetto anche di una piattaforma elaborata da Cgil Cisl Uil Napoli e presentata alle istituzioni. “Ora, dopo il Covid cambia tutto – sostiene il segretario della Cisl Tipaldi – e cambia tutto anche nel mondo del lavoro e nell’economia. Dobbiamo modificare meccanismi, sistemi, e insieme dobbiamo decidere come tutelare le persone e come garantire loro maggiori opportunita’ di lavoro. Questo e’ il compito che abbiamo come Cgil, Cisl e Uil”. Una citta’ futura sostenibile, digitale e solidale in politiche pubbliche, in progetti concreti e partecipati e’ l’obiettivo che per il sindacato devono darsi la politica, le istituzioni e le stesse forze sociali, mettendo in campo ciascuno le proprie analisi, ma soprattutto le proprie idee aperte al confronto con gli altri. “Con il confronto di oggi abbiamo voluto ribadire che la manifattura e il lavoro non possono abbandonare l’area metropolitana – anzi e’ una grande opportunita’ lavorare sugli investimenti per l’eco compatibilita’, il mondo digitale per creare sviluppo. Questo il mondo del lavoro per Napoli e la sua prospettiva – sottolinea il segretario Uil Sgambati -. Le conclusioni dei lavori sono state affidate a Pierpaolo Bombardieri, segretario generale aggiunto della Uil nazionale che ha affermato: “Napoli deve ripartire attraverso la difesa dei posti di lavoro che gia’ esistono e con il rilancio di strumenti per crearne dei nuovi. Cosi’ come vanno tutelate le attivita’ produttive preesistenti, a partire da Whirlpool, Fca Pomigliano, l’aerospazio, Fincantieri, aziende importanti dell’area metropolitana. E’ necessario velocizzare gli investimenti soprattutto per alcune aree come Bagnoli e Napoli Est e non dobbiamo dimenticare che questa pandemia, che ha messo in ginocchio lavoratori ed aziende di tutti i settori, ha colpito maggiormente chi gia’ era fragile, come coloro che lavoravano in nero e gli immigrati. In questo momento piu’ che mai non dobbiamo abbassare la guardia contro la malavita organizzata e la camorra”. Il confronto a piu’ voci e’ stato arricchito anche dai contributi del professore di Urbanistica della Federico II, Attilio Belli, di Michele Mezza, docente di marketing e new media alla Federico II, Carlo Iannello, professore associato di Diritto Pubblico alla Seconda Universita’ di Napoli, Marco Rossi Doria, del Forum Diseguaglianze e Diversita’, Roberto Micera, ricercatore al Cnr e dall’intervento dell’economista Riccardo Realfonzo.