La pandemia coronavirus negli ultimi mesi ha fatto salire di oltre un milione i nuovi poveri “che nel 2020 hanno bisogno di aiuto anche per mangiare per effetto della crisi economica e sociale provocata dall’emergenza e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro”.
È quanto stima la Coldiretti sulla base delle persone che da allora hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi Fead distribuiti da associazioni caricatevoli che registrano un aumento anche del 40% delle richieste di aiuto, in occasione della diffusione del report dell’Istat sulla povertà in Italia che nel 2019 ha rilevato la presenza di quasi 1,7 milioni le famiglie in condizione di povertà assoluta per un numero complessivo di quasi 4,6 milioni di individui.
Fra i nuovi poveri nel 2020 – sottolinea la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie.
Le situazioni di difficoltà sono diffuse lungo tutta la Penisola ma le maggiori criticità – continua la Coldiretti – si registrano nel Mezzogiorno con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia ma situazione diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (10%) e nella Lombardia (9%) dove più duramente ha colpito l’emergenza sanitaria, secondo gli ultimi dati Fead.