Il 20% delle famiglie pugliesi e’ uno stato di “poverta’ relativa”, cioe’ con una spesa inferiore alla meta’ della spesa media nazionale. E’ quanto emerge dal rapporto “L’economia della Puglia” 2020 presentato questa mattina nella sede di Bari di Banca Italia dal direttore Pietro Sambati. Nel 2019 il reddito pro-capite e’ di circa 14.300 euro, due terzi della media nazionale. Nel 2019 c’e’ stata una crescita del reddito delle famiglie e dei consumi definita “modesta” da Banca Italia, rispettivamente dell’1% e dello 0,4%. Nei primi mesi del 2020 i nuclei beneficiari del Reddito di cittadinanza e della Pensione di cittadinanza sono aumentati di 9mila unita’, passando da 102mila a 111mila. La ricchezza netta delle famiglie pugliesi ammonta a circa 95mila euro pro-capite. Gli effetti dell’ emergenza sanitaria si sono sentiti anche sul mercato del lavoro. Nel 2019, secondo i dati Bankitalia, l’occupazione in Puglia era cresciuta ulteriormente dell’1,2%, meglio del resto del Sud (+0,2%) e della media nazionale, +0,6%. La Puglia ha recuperato 90mila dei 135mila posti di lavoro persi dal 2008, ma l’emergenza Covid-19 “sta avendo significative ripercussioni sul mercato del lavoro”. La quota di occupati nei settori sospesi e’ stata del 31%, a marzo il flusso di nuove assunzioni nel settore privato non agricolo si e’ ridotto di oltre un terzo. “Gli effetti negativi sono stati finora mitigati dalle misure riguardanti la sospensione dei licenziamenti e dall’ampio ricorso alla Cig”, si legge nel rapporto. Nei primi quattro mesi del 2020 le ore di Cig autorizzate sono quintuplicate. In Puglia hanno ricevuto l’indennita’ di 600 euro 330mila persone, l’11% della popolazione tra 15 e 70 anni. “Tra i lavoratori che non rimarrebbero coperti dalle precedenti misure vi sono gli occupati irregolari, 16,6% nel 2017 in Puglia”, sostiene Banca Italia.